IL RECUPERO DEI RESIDUATI BELLICI 2a PARTE - >>>>>>> 3 parte - Galleria Immagini
DALLO SHERMAN ALLA FRECCIA DEL GARDA |
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http://www.photorail.com/phr2-le concesse/ferrovia_mantova_peschiera.htm
Storia del motore DIESEL General Motors GM6/71- This small engine was developed in 1937 to support the GM acquisition of Yellow Coach which became GM Truck and Coach Division. It was widely adapted for land transportation, construction equipment, marine propulsion, and power generating applications, and became possibly the most widely produced and successful diesel engine on all time. Thousands of 6-71 engines were fitted out by Graymarine for use in landing craft, and GM’s Electro-Motive Division assembled quadruple installations of the 6-71 for use in the larger LCI type landing vessels (MEZZI DA SBARCO). The M4A2 Sherman is powered by twin GMC model 6/71 truck engines (6 cyl, 2 cycle, diesel engines) mounted parallel, driving into a common gear and clutch housing, with a 5-speed Buick-built synchronized transmission. General Motors Engine Twin Diesel 6-71 (280 kW) 375 hp equipaggiava l'M10 Wolverine ("Ghiottone") semovente cacciacarri (Tank Destroyer), the original M4 is powered by a Wright R-975, the A2 adopted two coupled GM 6-71 diesel engine, and the A3 is powered by a Ford GAA V8. |
CARLO BENFATTI DAL MATERIALE DI GUERRA ALLO STRUMENTO DI LAVORO IL FENOMENO DEL REIMPIEGO NEGLI ANNI DELLA RICOSTRUZIONE
Ecco come lo racconta Alessandro
Muratori in La Ferrovia Mantova Peschiera nei quaderni graf n.1.
del 1975 (La linea ferroviaria FMP era stata aperta nel 1934 e riavviata a Diesel nel 1949 per essere poi definitivamente chiusa nel 1966) |
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sotto dal sito TRENI E FERROVIE associazione per la ferrovia Mantova Peschiera l' LD11 - SERAFIN
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Successivamente vennero costruiti anche locomotori
originali con le sigle LD11 (peso 11 t. detto Serafin che sopravvive
come in foto a sinistra),
LD12-1a serie (tonn. 27) e 2a serie con la carrozzeria chiusa
dell’E424FS ridotta. Naturalmente i recuperi non erano solo quelli qui
descritti. Si recuperavano mezzi in efficienza per equipaggiare
l’Esercito Italiano (vedi capitoli) e mezzi civili incidentati che
seguivano la solita trafila tecnica, carrozziere, meccanico etc.
Succedeva anche che la ridotta disponibilità di mezzi speciali portasse
al fai da te. Era il caso del 1100 Fiat a cassone che per vie brevi
veniva riconvertito con il semplice intervento di fabbro carrozziere che
tagliava la scocca e di un falegname che costruiva il cassone in legno.
Le omologazioni all’epoca dovevano essere molto larghe di maglie. Un problema
comune a tutti i mezzi era l’alimentazione a benzina.
Testimonianza di
Walter Marconi delle officine omonime tratto dal libro di Benfatti
“Dal materiale di guerra allo strumento di lavoro” …... comperavamo
una Jeep (Willys) vi applicavamo su un cambio Ford riducevamo le marce e
il gioco era fatto: era pronta per essere impiegata come trattore
leggero in agricoltura. In seguito con l’invenzione del vaporizzatore le
alimentavamo col petrolio, meno costoso “ .
Altra testimonianza di Enzo Dongiovanni ex capo officina al Consorzio
Agrario che vendeva ai contadini. |
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Nel 1947 lo Sherman III T152649 fu venduto al Sig. Robert Crawford di Frithville, che lo ha usato per arare fino al 1957. Dapprima conservò l'intero corpo asportando la torretta, poi levò anche il corpo. Nella parte posteriore è visibile il vano motore che ospita i diesel GM 6046 (o 6/71) accoppiati. Venne poi restaurato nel 1984 per una manifestazione internazionale di aratura. source <jonathan@hiloc464.freeserve.co.uk> |
In 1947 Sherman III T152649 was sold
to Mr. Robert Crawford of Frithville, Lincolnshire
(Gb), who used it for ploughing
until 1957. It was first used with only its turret removed, later the
upper hull was cut off. The bulkhead and part of the rear hull were left
in place. The rear hull supports the ploughing attachments and exhaust
stacks for the GM 6046 twin diesel engine. The Sherman tractor was left
outside until 1984, when it was restored for demonstration at the world
ploughing contest in Lincolnshire. M4A2 (Sherman III): Per sostituire il motore Whirlwind nel 1942 fu progettato un motore ottenuto accoppiando due diesel su un unico volano, questo motore, indicato come GM Twin 6-71 (o 6046), fu utilizzato per un certo numero di carri (8.000) prodotti da aprile '42 che furono utilizzati in parte dall'United States Marines Corp ed in parte ceduti alle nazioni alleate (URSS, Gran Bretagna, Francia e Polonia) nell'ambito degli accordi Lend Lease. L'US Army ne tenne solo due per scopi addestrativi. Il motivo per cui l'US Army non gradiva questi carri era di tipo logistico, poiché non disponeva della nafta tanto cara agli italiani. Dato che la presenza di veicoli a propulsione diesel avrebbe richiesto una linea logistica parallela vennero ceduti all'US Navy che gestiva già la nafta per le navi. |
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A sinistra tipico carrello per facchinaggio e movimentazione piccole merci in ferrovia con ruote piene (gommatura) da semicingolati tedeschi e ruota anteriore sterzante. Pianale in legno di produzione artigianale e traino a mano. A destra elmetto tedesco riciclato. Si usarono comunque anche quelli statunitensi e italiani per gli usi più disparati (uso braciere nella foto). | |
http://www.kettenkrad.de/ in azione |
Il mezzo: SdKfz 2 o Kleines Kettenkraftrad HK 101 or Kettenkrad motore Opel 4 cilindri di 1480 cm3 velocità 70/80 kmh peso 14 q.li costruito dalla Motorenwerke AG in Neckarsulm. Lunghezza 3 m. Oltre al guidatore portava 2 persone. Costruito per unità paracadutiste (ma in ritardo per Creta dove poteva essere l’unico mezzo stivabile negli Junkers) aveva un costo alto che ne sconsigliò la produzione dopo il 1944. La ruota in questione (foto) di indubbia provenienza aeronautica non aveva alcun scopo pratico se non quello di aiuto a superare infossature. La sterzatura veniva comandata da un manubrio in origine, in questo caso sostituito da volante, che agiva comunque sui cingoli. Era la guida tradizionale dei trattori a cingoli o del cingolato M113 che veniva controllato con leva destra e leva sinistra. Questi mezzi (HK101) molto numerosi nelle divisioni motorizzate per il trasporto o traino di piccole artiglierie (pak 37) aveva una potenza sufficiente ad agganciare un aratro di piccole dimensioni come quelli di montagna. Per tale scopo era più facile rintracciarlo in collina dove non si arava in profondità e dove il rischio pendenza sconsigliava i traini ruotati. Poteva comunque trainare carichi non indifferenti e muoversi su qualsiasi terreno (vedi link a fianco). | |
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Ma prima o poi anche i recuperi tornano al campo dei demolitori in attesa che qualche appassionato li rimetta in strada. E se questo succede ci si ripresenta con la vecchia livrea grigioverde o olivegreen e a volte si viene chiamati ad interpretare un film dove per fortuna non si rischia di tornare rottami (vedi 3 parte) - Foto Walter Amici |
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A sinistra materiale del genio (grelle) Usa in dotazione a mezzi ruotati per superare pantani (o insabbiamenti in Africa) e alla aviazione per creare aree di parcheggio e manovra. Con queste grelle forate della misura di m. 3 x 0,44 si potevano attrezzare (in terreni particolari) vere e proprie piste di atterraggio. Le guide si agganciavano l'una all'altra e nei fori poteva anche crescere l'erba dissimulando l'installazione. Uso civile come da foto, per chiudere l'ingresso di casa colonica. I fabbri tagliando e adattando erano in grado di ricavarne, vista l'altezza, porte di portici, sponde di birocci, delimitazione concimaie o balconate. | |
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TRATTORE MORRIS Sotto questa dizione viene descritto un trattore agricolo di potenza (ma l'aratura non risulta dalla foto che sembra mostrare spargimento di letame) per i lavori di fattoria solitamente riservati a coppie di buoi o fino ad allora a trattori ruotati Fiat, Landini etc..... Rileviamo dal testo di Benfatti i vari passaggi per l'individuazione del mezzo. Testimonianza di Enzo Bongiovanni ex Capo officina del Consorzio Agrario Provinciale (CAP). Nel Campo Arar di Pordenone c'erano .... dei camion con cisterna Morris (foto sotto), c'era Nuvolari (Tazio), Monti un gommista, e Decimo Compagnoni meccanico di Nuvolari. Cercavano di dividerli a metà (i mezzi) lasciando le lamiere e le carrozzerie poi li caricavano su camion. A Mantova questi camion Morris venivano trasformati dalla ditta Giovanzana in trattori a 4 ruote motrici. Purtroppo di questi veicoli se ne produssero troppo pochi di fronte alle necessità. soltanto dagli 800 ai 1.000. |
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immagini in B.N. tratte da DAL MATERIALE DI GUERRA ALLO STRUMENTO DI LAVORO di CARLO BENFATTI - 3 parte Galleria Immagini |
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Testimonianza di Walter Marconi delle Officine omonime. D: Voi dove andavate a rifornirvi di materiale ? R.: Intanto si andava al campo di S. Giorgio nei pressi di Mantova. Là nei capannoni del 4° Regg Genio abbiamo comperato ben 50 «Jeep» a L. 5000 l’una. Queste venivano revisionate, rimesse a nuovo e poi vendute. Negli anni 50 si andava a comperare addirittura all’EUR a Roma. Là c’era l'I.R.O. (International Refuge Org.), gestito dagli americani. Laggiù abbiamo comperato 100 GMC americani a L. 77.000 l’uno. Anch’essi venivano revisionati, rimessi a nuovo, collaudati, omologati e poi venduti. Mi ricordo che quasi tutti avevano il cassone ribaltabile (quando ne erano sprovvisti intervenivamo noi a metterlo), in più c’era il verricello per il traino. Questi camion sono stati venduti poi alle imprese edili di Bottoli, Leorati, Martinotti, per sistemare l’edilizia e le infrastrutture della provincia di Mantova. Devo dire che 50 di quei camion rimessi completamente a nuovo sono stati venduti anche alla Siria |
...insomma era richiesto un buon trattore
in grado di arare 60 cm !!! in profondità .. il Morris oltre a trainare
l'aratro, l'erpice, la seminatrice o il rullo era un'autovettura in
grado di fare i 30/40 kmh su strada. Altri trattori come il Fiat 700
( 700B 1931/1942 POTENZA 28 HP - 1400 g/min CILINDRATA
3570 cc N° 4 CIL A PETROLIO PESO KG 1950)
non avevano
le prestazioni del Morris. Infatti gli agricoltori hanno capito subito
che arava più in profondità e soprattutto che andava sia con l'asciutto
che col bagnato. La Ford Agricola e la Fiat avevano la potenza di 15/20
cv mentre il Morris ne aveva 50/60. Come abbiamo già detto ne abbiamo
fatti dagli 800 ai 1.000 nel giro di 5/6 anni. Sono stati fatti in
diversi scaglioni. Il Compagnoni nel primo lotto riuscì a recuperare ben
500 Morris da altrettante cisterne e autoblindo (Quad): in seguito ha dovuto
faticare non poco da un campo all'altro per trovare i pezzi. Era
arrivato a un punto che per farne uno doveva raccogliere 5/6 macchine
più o meno sinistrate. Il prezzo ? dalle 300.000 alle 400.000 lire.
SCHEDA DEL LIBRO: ... spesso con la presa di forza sistemata dietro poteva far funzionare mulini, pompe, seghe circolari. In origine era un trattore per artiglieria campale a 4 ruote motrici. Aveva un motore a 4 cilindri 3141 cc con una potenza di 70 hp. la trasmissione a 5 marce più retromarcia. Dimensioni lungh. 3,12 m largh. 1,9 m. Rispetto all'originale presenta alcune modifiche. L'automezzo era stato dichiarato di 28 CV per un peso max di q.li 76. In realtà il mezzo è stato poi sottoposto (si dice) a ben maggiori sforzi - 150/180 q.li). Prima dell'uso per fare maggior presa con le ruote veniva zavorrato cin 7/8 q.li di sabbia. |
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SCHEDA TECNICA UFFICIALE DEL MORRIS Morris Commercial classe C8 (pesante) MK III. Trattore ruotato QUAD per il traino del pezzo da 76 mm. più 6 passeggeri e munizioni: Cilindrata 3.520 cc potenza 70 Hp a 3.ooo giri. marce con riduttore peso 3.300 kg passo 2,5 m lungh. 4,5, largh. 2 m. Verricello da 4 tonn. Un modello similare, non carrozzato, dichiarava un peso anche superiore e una largh. di 2,2 m. I primi esemplari (foto sotto) avevano la parte posteriore della carrozzeria inclinata e in metallo. |
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Da altre informazioni sparse per il libro si
intuisce che spesso i mezzi venivano tagliati, accorciati (i Morris FAT-field
artillery tractors-
erano sempre sopra i 4 metri di lunghezza) e cambiati/ modificati i cambi a favore di
una maggior potenza. La Morris Commercial Cars Ltd sorta nel
1924 trattava una ampia gamma di mezzi 2x4, 4x4 e 6x4. I pezzi prodotti sono circa 10.000 in vari stabilimenti http://www.istituti.vivoscuola.it/ic-villalagarina/Ipertesti/Trentino/RECUPERANTI.htm |
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http://82.104.103.190/~delta/pianadelleorme/pagina_tipo_gen.php?pagina=scuole.html Piana delle Orme il museo dei residuati - I palombari italiani ai recuperi delle spiagge del D-Day http://www.hdsitalia.com/articoli/31_normandia.pdf |